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STELLA JEAN

Stella Jean collezione

Storia di una stilista

E' nata e lavora a Roma dove vive con i suoi due figli. Nel luglio 2011 si è distinta tra i vincitori del prestigioso concorso “Who Is On Next?”, organizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia. Nel giugno 2013 ha presentato a Pitti Uomo, nell’ambito del progetto Pitti Italics, la sua prima collezione menswear. Nel settembre 2013 viene scelta da Giorgio Armani per sfilare come ospite negli spazi dell’Armani/Teatro durante Milano Moda Donna e nell’aprile 2014 viene selezionata dal Victoria and Albert Museum di Londra per esporre alcuni outfit della Primavera|Estate 2014 in occasione della mostra “The Glamour of Italian Fashion 1945-2014”. Il 12 Giugno 2014, è intervenuta come speaker al Panel Discussion “The Power Of Empowered Women” al Palazzo delle Nazioni Unite e, nello stesso giorno, ha presentato al World Trade Organization (WTO) i capi creati grazie alla collaborazione con il programma di moda etica delle Nazioni Unite. A settembre dello stesso anno, ha presentato le sue creazioni nell’ambito del progetto “Fashion 4 Development” realizzato in collaborazione con UN Millennium Development Goals. Nel 2014 è stata inoltre nominata da The Business Of Fashion, nella classifica pubblicata annualmente “BOF 500”, come una delle “People Shaping the Global Fashion Industry in 2014”. Sempre nel 2014 è stata selezionata da Fashion Bomb Daily come “Designer of the Year”. Nel gennaio 2015 ha sfilato con la collezione uomo Autunno|Inverno 2015-2016 per la prima volta durante Milano Moda Uomo. Nel giungo 2015 ha partecipato all’esposizione Global Fashion Capitals al The Museum at FIT di New York, esponendo una delle sue creazioni Autunno|Inverno 2014-2015. Nell’aprile 2016 è stata invitata a intervenire alla prima edizione della prestigiosa “High-level Conference on Responsible Management of the Supply Chain in the Garment Sector”, organizzata a Bruxelles dalla Commissione Europea per la Cooperazione e lo Sviluppo Internazionale. I suoi look sono stati indossati da Rihanna e Beyoncé.

Il suo stile

 

Riflette ed evoca il suo métissage e la sua hérédité creola in cui si fondono le culture del vecchio e la fiera verve del nuovo continente. Gli opposti si sposano in un ensembleconscio della sua preziosa unicità. Incontro e scambio sono i punti di partenza imprescindibili, supportati dalla necessità di veicolare un nuovo concetto di multiculturalità applicato alla moda che promuova la cultura dell’incontro senza mai negoziare la propria identità. Attraverso le linee della alta sartorialità artigianale italiana si sviluppano i principi di un’eleganza consapevole, mai ostentata. Un mood la cui unicità si rivela riflesso del percorso personale multirazziale della designer, tradotto in una vera e propria cifra stilistica, punto di equilibrio ed al contempo sintesi e superamento di culture antipodali. Emblema di come le apparenze possano ingannare e  trasformarsi  in capisaldi. Dà vita alle sue collezioni partendo dalla stessa struttura narrativa propria di un racconto. Tutto ha inizio da un viaggio interiore alla ricerca di un’identità in bilico tra il bianco e il nero, tra capitelli  e catene. Una ricerca impossibile che si trasforma in creazione di una nuova identità non catalogabile, mezzo (di sovvertimento) di una comunicazione che avviene attraverso un racconto per immagini in cui gli styling rappresentano le pagine e ognuno di essi deve avere la forza di comunicare un senso compiuto. E dalla culla della civiltà il racconto evolve e si sviluppa ogni collezione attraverso nuove nazioni e latitudini, di volta in volta in apparente aperta contrapposizione tra di loro. Ed è lo styling che rende leggibile ogni singolo look. In un crossover  culturale che non sfocia mai in parodia né in caricatura, ricordando sempre che conoscenza e rispetto non possono mai essere subordinati alla latitudine, ma devono costituire un “a priori”.

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